Ciaramella, il DS del Cos Latina, tuona: “Se andremo giù sarà la sconfitta della città, della politica e di chi si riempie la bocca a vuoto”

“È il momento più complicato dei miei 5 anni di Cos”. Il direttore sportivo Gennaro Ciaramella non si nasconde e ci mette la faccia. L’ultimo posto in campionato, il recente cambio di allenatore e la più che probabile eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Casal Barriera, però, non lo scoraggiano.
“La colpa è tutta mia ma vi dico che è facile agire in certi contesti mentre è più complicato fare calcio importante senza campo, senza sponsor e tanto altro. Sono certo che rialzeremo la testa e con passione, lavoro e determinazione lotteremo fino alla fine per il nostro obiettivo che è la salvezza”.
L’analisi del dirigente parte da lontano e infonde ottimismo. “Sono arrivato nel 2019 al Cos per dare il mio contributo ad un gruppo di amici pieni di voglia, ambizione ed entusiasmo. Senza un campo idoneo per la Promozione abbiamo avuto le prime difficoltà, poi a febbraio 2020 il dramma Covid che ha cambiato il mondo ci ha costretto a fermarci dopo un grandissimo inizio. Superato il Covid, abbiamo ricominciato sempre senza campo e per un soffio non si è raggiunta l’Eccellenza. Nel frattempo, visto il perdurare delle difficoltà legate alla mancanza di un impianto, sono iniziate a venir meno la voglia e l’entusiasmo della proprietà ma siamo ripartiti ugualmente e l’anno scorso abbiamo raggiunto con merito l’obiettivo salvezza. Dopo 4 anni senza una casa che ci possa permettere di creare un settore giovanile e delle solide basi per costruire, la stanchezza ha preso il sopravvento sull’ambizione dei dirigenti e del grande presidente Somma. La scelta più giusta e ragionata – incalza Ciaramella – era mollare tutto e perdere il titolo. Latina e i suoi giovani non avrebbero più avuto la possibilità di misurarsi in un torneo di Promozione e crescere. A quel punto la mia passione ha preso il sopravvento ed ho convinto il presidente a non mollare per quest’ultimo tentativo in attesa di avere un impianto. Ho cominciato a giugno a lavorare per allestire una squadra giovane e tentare un miracolo sportivo. Piano piano ho attrezzato una buona squadra che può salvare il titolo. Una sfida sportiva complicata ma sono convinto di potercela ancora fare. Ho promesso la salvezza al presidente e salvezza sarà. Io, Renato, Peppe, Andrea e Guido è da giugno che lavoriamo fra tante difficoltà, economiche e organizzative, ma non molliamo un centimetro. Ci proveremo fino alla fine con tutte le energie e chiedo aiuto agli amici, ai politici e a tutti quelli che hanno indossato la storica maglia della società più vecchia in città di sostenerci in attesa di una struttura per poter fare calcio a 360 gradi. Se andremo giù sarà la sconfitta della città, della politica e di chi si riempie la bocca a vuoto di buoni propositi.  Nessuno mi ha obbligato a fare questa scommessa ma farò di tutto per vincerla – conclude il DS del Cos -. Grazie alla Samagor e al presidente Chiappini per l’ospitalità”.